Di Lisbona mi piace anche quest’aria triste, che emana dai suoi vicoli stretti, talvolta maleodoranti, in cui gli occhi dei turisti incontrano quelli degli abitanti locali. Ci si guarda, ci si riconosce e poi ci si ignora, se pur sotto uno sguardo di meraviglia. Non è raro vedere persone anziane vagabondare per la città oppure trovarle intente a guardare la vita che passa stando comodamente sedute alla finestra, ma rispettando una certa puntualità come fosse, di fatto, un mestiere. Per le stradine labirintiche dell’Alfama ci sono case alte e strette, per lo più con intonaco rovinato, la cui bellezza e fascino superano di gran lunga l’imperfezione e il degrado. Anzi,…

“Destino Holbox” non sapevo cosa volesse dire, sapevo solo sarebbe stato un villaggio caraibico ben diverso dai posti di mare che avevo visitato finora. E in effetti, così è stato. Come prima cosa, una volta arrivata con il traghetto da Chiquilà, noto le strade fatte di una sorta di argilla di colore grigio chiaro, fangose al punto che scivolare è facile e non piacevole perché l’argilla resta impressa in modo indelebile sui vestiti e su tutto ciò che cade. Questi tragitti primitivi si diramano poi in modo semplice verso il mare conducendo a negozi, ristoranti e bar dell’isola. Qualche hotel sbuca qua e là. Sono però le abitazioni dei locali che più…

Arrivata a Brindisi mi aspettavo di temporeggiare qualche ora in attesa di raggiungere Ceglie Messapica e non mi aspettavo nulla di straordinario. Ammetto di non aver avuto tempo di studiare bene il viaggio e le varie tappe, affidandomi al caso. Una volta atterrata decido quindi di prendere un taxi per ottimizzare il poco tempo che ho a disposizione e scelgo come meta il Sepolcro di S. Giovanni. Inizia così un vero e proprio viaggio nella storia, dalla civiltà romana fino ai templari, tra i ricordi di Federico II e i pellegrinaggi in Terra Santa, l’antipatia tra lui e il Papa e i misteri di un tempio datato all’XI secolo, ritrovato…

È difficile racchiudere in un solo scatto fotografico così tanta storia.La storia di Varsavia inizia da moltissimi secoli prima ma è come se improvvisamente si fermasse di fronte a questo muro.Si tratta del muro del Ghetto ebraico, fatto innalzare dalla follia nazista, quando per ordine dei tedeschi gli stessi ebrei prigionieri dovettero costruirlo con le proprie mani: gli occhi fissi su quel muro lo guardano come ad una linea difficile da oltrepassare e nondimeno da dimenticare.Un’immagine che ferma la fantasia e la gioia del clima natalizio che invade le strade della città portando il pensiero verso l’inimmaginabile.Si. L’inimmaginabile; perché anche se chiudo gli occhi e poso la mano sul quel…

Il tempo passa lento sui balconi lampedusani. Un luogo decadente che ricorda un po’ le periferie di Napoli o alcuni quartieri di Lisbona. La vita degli isolani procede tranquilla, nonostante la presenza rumorosa e caotica dei turisti. Non ci sono idee di sfarzo né si riesce a vedere una macchina nuova e ben tenuta. La polvere delle spiagge sabbiose ricopre tutto pian piano e allora ci si risparmia la fatica di avere macchine linde. Come in altri luoghi della Sicilia si vedono le persone anziane sedute in strada a guardare i passanti, cucire, passare il tempo proprio davanti la porta di ingresso della loro casa. È tutto normale ed è…

Lisbona ha vicoli stretti in cui anziane signore camminano lentamente con rami benedetti. Sono cordiali e i loro volti hanno le rughe di chi ha saputo vivere in modo semplice. Per tanti pomeriggi l’orizzonte del mare lontano tendeva una mano a risollevare l’animo infelice. Dai tetti tiepidi un raggio di sole illumina un ristorante affollato in cui un ragazzo canta il Fado: quando la vita è semplice la purezza è il suo corollario, come il bucato lindo e stinto che si affaccia dalle finestre. Lisbona conosce le cime e le discese, le ama allo stesso modo, le guarda con amorevolezza anche quando il sole è cocente e per le sue…